sabato 24 settembre 2011

ORGANO-Fratelli SERASSI - Chiesa Parrocchiale di Cavacurta


Piccola storia di un grande organo

Nella nostra comunità  la presenza dell’organo liturgico risale sicuramente agli inizi del ‘700. Del vecchio organo si sa solo che era in pessime condizioni di manutenzione e la struttura fatiscente, tant’è che indecisi sul da farsi venne incaricato un “tecnico” per svolgere una “perizia” sull’antico strumento. La storia del nuovo organo ebbe inizio proprio dal parere di  quell’organaro che all’epoca, in un documento regolarmente bollato, così ne descrisse  le condizioni:

 

“Cavacurta  4 Marzo  1835


Per comissione della pregiatissima Fabbricieria della Chiesa Parrocchiale di Cavacurta,  avendo io visitato attentamente l’organo in essa Parrocchiale esistente l’ho trovato così guasto nel sumiere,  corroso nelle canne ed in difetto del vento per la vetustà dei condotti e dei mantici, che si può dire del tutto inservibile.Per quanto esser possa l’attuale suo valore, fatto riflesso al materiale di cui è composto ed a quello  che può tuttavia esser godibile, io giudico che egli sia di lire quattrocento tutto cedendosi all’acquirente.
    In fede  Antonio Anelli   Organaro”



Senza perdite di tempo viene sottoscritto un contratto, tra la “Fabbriceria” della chiesa parrocchiale di Cavacurta ed i Fratelli Serassi di Bergamo per la costruzione e  posa nella suddetta Parrocchiale del nuovo organo, che è stato così formulato:

              

                         “ Regno Lombardo Veneto

       Cavacurta Distretto di Codogno  Provincia di Lodi
                       Li quattro (4) Agosto =1835=

Colla presente privata scrittura in doppio originale dichiarasi come li Signori Fabbricieri della Chiesa Parrocchiale di Cavacurta cometton alli Signori Fratelli Serassi di Bergamo la costruzione di un nuovo Organo da collocarsi nella sudetta Chiesa Parrocchiale, e ciò con le seguenti condizioni.

1° La presente scrittura non avrà nessun valore se non previa la Superiore Approvazione, che dovrà essere interpellata dalli sullodati Signori Fabricieri.

2° Li nominati Signori Fratelli Serassi promettono di fabbricare un Organo della qualità e quantità di Registri descritti a tergo e di darlo finito entro otto mesi a dattare dalla surriferita Approvazione.

3° Sarà facoltativo alli Signori Committenti di sottoporre detto Organo subito ultimato all’esame e Laudo di qualunque proba ed intelligente Persona, coll’avvertenza che ciò non avvenendo, come si disse sopra subito ultimato, si riterrà come tacitamente collaudato, rimanendo in ogni modo li Artefici garanti e manutentori della Loro opera pel periodo di Anni quattro a dattare dalla posizione in opera, ben inteso che tal manutenzione riguardi soltanto su ciò che potesse essere giustamente attribuito ad oggetto di mala costruzione, non compreso perciò li casi infortuiti.

4° Il corrispettivo prezzo di detto Organo che li ridetti Signori Fabbricieri si obbligano a pagare, vien ristretto e convenuto in Austriache Lire quattromilla,  e queste ripartitamente nei modi seguenti cioè Lire mille settecento sessantacinque e Centesimi  cinquanta finito e collaudato l’Organo, e le rimanenti Lire duemilla duecento trentaquattro e Centesimi cinquanta in cinque eguali rate una per ciascheduno dei consecutivi cinque anni.

5° La condotta di detto Organo da Bergamo a Cavacurta, L’alloggio e Cibaria ad uno dè Signori Serassi e suoi collaboratori durante l’epoca della posizione in opera nonché ogni qualunque lavoro sarà necessario intorno alla Cassa, e un Garzone ad alzare li Mantici sarà a carico dei Signori Committenti.”     


Il documento è completo del prospetto dell’organo considerato di Otto piedi con Principale di Sedici piedi, di 23 Registri e Tasti cinquanta per un totale di 716 Voci e prosegue dettagliando:

“Tamburro all’ultimo Pedale con alcuni dè Contrabassi.

Registro di terza mano né Soprani.
Somiere maggiore di scelto e ben stagionato legname di Noce, a vento ed a Borcellini armato in ottone.
Altri Somieri nei Contrabassi e Principale di Sedeci Bassi pure di Noce.
Quattro Mantici impellati doppiamente ciovè dentro e fuori.
Tastiera elegante di Ebano e Avorio
Pedaliera in Noce
Due Tiratutti, Catenacciature di ferro sano smerigliato ad olio, legata in ottone.
Registratura canali di vento, Crivello, Legature, e quant’altro può essere necessario per rendere un opera in ogni sua parte solida, pronta e perfetta per quanto sia possibile.
E’ per validità della presente le parti si sottoscrivono
        
Per i Fratelli Serassi                                            I Fabbricieri
Mangili Attilio Loro Procuratore             Acerbi Ignazio   Grassi Francesco (?)”


I componenti la Fabbricieria si attivano immediatamente per ottenere la “Superiore Approvazione”  richiesta come preambolo del contratto e trascorsi sei mesi dalla firma dell’accordo preliminare, il Sub Economo di stanza a Guardamiglio manda a dire:

“In seguito a quanto io ho procurato di esporre per il vantaggio della costruzione dell’organo in codetta Parrocchiale, l’Ill. Emin. Governo con ossequiato Dispaccio partecipato da gradita Ordinanza Delegatizia  6 andante Aprile che per effetto si riporta a piedi della presente, si è compiaciuto di approvare il relativo Contratto Conclusivo colli Signori Fratelli Serassi di Bergamo il giorno 4 Agosto 1835 incaricando che venghi mandato ad effetto sotto le condizioni rammentate nel codetto Decreto. Mi compiaccio di fargliene l’opportuna comunicazione col restituire gli allegati prodotti col di lui foglio 30 Gennaio 1836 invitandola a notificare quando sarà terminata l’opera dalli Signori Serassi.
   

 Guardamiglio  28Aprile 1836              il Sub Economo Spoldi”


Segue il Decreto del Delegato Provinciale che in sostanza è il piano finanziario per il pagamento dell’organo   ed…alcune precisazioni .

“Poiché per fornire alla spesa di Austriache Lire 4000 convenute tra i Fabbricieri della Chiesa Parrocchiale di Cavacurta ed i Fratelli Serassi di Bergamo con Carta del 4 Agosto 1835 per la costruzione di un nuovo Organo in sostituzione dell’antico dichiarato per vetustà inservibile, avvi già un fondo di Aus. Lire 1765,50 cumulato mediante colletta onde è assicurato il pagamento della prima rata, convenuta farsi dopo la collaudazione dell’opera e poiché calcolato il ricavo dell’organo vecchio in Aus. Lire 353,10 ed un altro fondo di Aus. Lire 1190,45 derivabile in 5 anni di risparmi d’Amministrazione della Chiesa  che l’esperienza addita potersi presumere ogni anno in Aus. Lire 278,19, non mancherebbero più a compimento del prezzo se non Aus. Lire 740,45 che i Fabbricieri, non senza fiducia di buon esito si proporrebbero di procacciare mediante nuova colletta, essendo ad ogni altra spesa accessoria di trasporto, alloggio, mantenimento è provveduto dalla generosità d’un privato che vi si è obbligato con dichiarazione.
Ferma sempre la massima che per qualunque deficienza eventuale non possa obbligarsi il patrimonio della Chiesa, ne il Comune approvò il contratto di cui si tratta ed autorizzò la Fabbricieria a mandarlo regolarmente ad effetto.
Ciò le si comunica Signor Sub Economo in evasione al suo foglio i cui allegati si retrocedono per gli ulteriori corrispondenti effetti, avvertendo di riferire quando sarà compiuta la costruzione del nuovo organo.

   6 Aprile 1836                           Il Delegato Provinciale

A questo punto tutto sembra procedere per il meglio, ma per più di un anno della costruzione dell’organo non se ne sa più nulla, finche i Serassi scrivono a Don Giuseppe Cacialanza  questa lettera:

“Molto Illustre  e Reverendissimo Signore


Occupazioni di somma importanza ci hanno impedito di prima d’ora riscontrare il pregiato foglio 6 andante. L’Organo per codesta  Parrocchiale sarà senz’altro terminato nella prefissa epoca e quanto più presto possibile. Preventivamente sarebbe indispensabile venissero precisate le opere da farsi ossia la cassa che lo deve racchiudere, qual lavoro aspetta alli Signori Committenti, dietro le dimensioni che devono essere da noi stabilite. Per tale oggetto, e per non incorrere in equivoci pregiudichevoli, noi non averessimo difficoltà di mandare appositamente il solito nostro viaggiatore affinchè in concorso di quel Architetto od anche semplice falegname o Capomastro di Muro che codesta rispettabile Fabbriceria stimasse di eleggere, venisse il tutto fissato.  Un di Lei cenno in proposito sarà di norma.
Dobbiamo ricordarle che l’originario contratto fatto dal nostro Agente pel ripetuto Organo, siccome vincolava in ispeccie il Reverendissimo Signor Arciprete, questi non volendo concorrere in proprio ma semplicemente come Parroco, suggerì al detto nostro Agente di variare l’intestazione delle scritture in doppio il che fu fatto, ed avendola poscia al medesimo Signor Don Giuseppe Vignati Degno Arciprete spedita affinchè fossero firmate dai Signori Singoli Committenti più non ci vennero rimandate, ed è perciò  che ora che deve aver compimento il contratto stesso, fa bisogno che, sicome di regola, ci venga mandato uno dei due originali che ci serva di sicura guida alla meta. Il che attendo con divota stima.

Bergamo lì 17 settembre 1837                             F.lli  Serassi”
       
Intanto in Parrocchia si predispongono le opere accessorie per la posa del nuovo strumento. Il 15 ottobre 1838 il falegname Giovanni Pria ultimata la cassa contenente l’organo, presenterà il conto alla Fabbricieria così scrivendo: “Per la costruzione  della cassa, soffitto, scala, ed altri oggetti fatti per la posizione in luogo del nuovo organo  £ 353,10”.  Si pensa subito anche di proteggere il prezioso contenuto della cassa con una tenda, infatti il 25 ottobre in una nota di pagamento è scritto: “Per mq 28 di fustagno onde fare la tenda al nuovo organo £ 28,25”  ed ancora  il 15 novembre “ A Giò Cipolla per fattura della suddetta tenda £ 2,16”.
  
Il 10 Dicembre  1838  il nuovo organo già ultimato è collaudato dall’incaricato Maestro Giosafatte Caffi di Castiglione alla presenza di uno dei Fratelli Serassi Professor Giuseppe ed ai componenti la Fabbricieria Parrocchiale Sigg. Giosafatte Ardemagni, Luigi Grecchi, Giuseppe Terzaghi.
Il documento di collaudo così conclude:

“ Tutte le lavorazioni  sono state eseguite a dovere. Delle quali cose apparendo che i Sigg. Professori Fratelli Serassi hanno lodevolmente e con ogni precisione eseguiti gli obblighi che sonosi assunti col contratto 4 Agosto 1835. Il sottoscritto opina essere meritevoli i predetti Sigg. Serassi del conseguimento della somma convenuta di Austriache Lire 4000 dichiarando in pari tempo collaudabile, come collauda la costruzione dell’organo predetto.
Castiglione 10 Dicembre 1838                     Giosafatte Caffi  Maestro”   

Ora che le operazioni di collaudo sono terminate e l’organo consegnato, la Fabbriceria paga la prima rata e dalla ricevuta rilasciata da Giuseppe Serassi si viene a conoscenza di modifiche concordate in aggiunta al prospetto iniziale dell’organo:
 
    “Cavacurta 10 Dicembre 1838
Io sottoscritto dichiaro d’avere ricevuto dalla Fabbriceria di questa Chiesa Aust. Lire Duemilla Duecento Cinque e Centesimi 50 quali sono £ 1765,50 per prima rata di pagamento dell’organo dopo la bolla di adozione, £ 340 sono poi aggiunta di Banda e Cornetto XII° e le altre £ 100 per condotta del suddetto organo da Bergamo a questo comune.
                                                                  In fede Giuseppe Serassi”

   
Passano alcuni anni ed i Serassi  iniziano a lamentare ritardi nei pagamenti e sollecitano la Fabbriceria ad onorare le scadenze contrattuali, in una lettera si legge:

 “Essendo spirato il termine in cui ci doveva essere pagata la rata datoci in quest’anno a degrado dell’importare dell’organo, si prega perché quanto prima a mezzo della Diligenza ci sia spedita. Non voressimo essere pressati da forti impegni che di buon grado ci esimeressimo dall’attediarla, ma veramente istantanei bisogni ci obbligano a far stato anche della più piccola somma.
Pieni di stima e rispetto ci raffermiamo

Bergamo 6 Dicembre 1842                       Giacomo Serassi”

Per tutta risposta la Fafbbricieria  informa che:

 

“Agli Stimatissimi Signori Serassi

Con sommo nostro dispiacere siamo costretti d’avvisarli che l’organo trovasi in disordine per opera di quei maledetti sorci, quali rosicchiarono una pelle del tamburrone, tante delle imboccature dei bassi ed altro, che per quanto si sia operato non si è mai potuto distruggerli.
Si prega quindi la loro bontà di venire, o mandare immediatamente uno dei loro uomini onde porvi riparo prima che venisse totalmente rovinato, imponendoci di corrispondergli tutte quelle spese che occorreranno.
Risparmiamo di inviare la seconda rata perccosì che avranno tutte le premure per quanto sopra, in medesima occasione gli si consegnerà il loro avere.

Cavacurta  20  Dicembre 1842.                           I Fabbricieri”

A questa richiesta i costruttori si rendono immediatamente disponibili per il da farsi e subito rispondono:

“Rispettabile Fabbriceria Della Parrocchia di Cavacurta
Con sommo rammarico abbiamo inteso come li sorci abbiano arrecato guasto a codesto nuovo organo. Guasto che non è si facile a conoscersi in tutta l’estensione reale se non mediante un accurata ispezione di persona dell’arte. Nella ventura settimana perciò il nostro agente Mangili Attilio verrà ad esaminare il tutto per riparare se sarà  possibile, o quantomeno per farne li debiti  rilievi, nella quale occasione preghiamo perché le sia contato la maturata rata. Impertanto sarà savvia precauzione collocare in alcuni angoli della cantoria e nell’interno dell’organo, formaggio trito, misto con poca finissima sabbia, e dippoi formaggio unito con arsenico di sicura qualità. Sarà poi anche ben fatto usare dell’organo con tutta frequenza.
Pieni di stima ed ossequio ci diciamo

Bergamo 18 Gennaio 1843                        Giacomo Serassi”

Sistemato l’organo e presumibilmente anche i conti, per più di un anno non  vi sono  più contatti tra le parti, ma la ritardata conclusione dei pagamenti fissata dal contratto a Dicembre 1843 fa riprendere la corrispondenza:

“Spett. Sigg. Fabbricieri della Parrocchia di Cavacurta
Non avendo avuto riscontro all’antecedente nostra dobbiamo nuovamente pregarli a spedirci quanto prima con l’usato mezzo della Posta la maturata rata per l’Organo.  Alla quale attenzione con stima ci raffermiamo.

Bergamo  31 Maggio 1844                                Giacomo Serassi”

Dalla Parrocchia in  momentanea  difficoltà  finanziaria si risponde:

Scuseranno se si sono lasciati privi di riscontro e anche se al presente non si possano soddisfare di quanto gli siamo debitori, poiché oltre la scarsa annata, non si può esigere da un creditore di questa Chiesa Parrocchiale quella piuttosto vistosa somma che avrebbe di già aversi pagato.
Stiano pure tranquilli add’unque, che subbito che si sarà incassata questa eredità saranno soddisfatti.

Cavacurta 20 Giugno 1844                                I Fabbricieri”

E’ ancora la Fabbricieria che passati sei mesi scrive ai Serassi e manda un acconto:

Alli Sigg. Fratelli Serassi
La sottoscritta Fabbricieria a il bene d’inviarli Aust. Lire Duecento Cinquanta in acconto di quanto gli si deve, pregandoli di avere sofferenza pei rimanenti che in migliori occasioni saranno pienamente soddisfatti.

Cavacurta  13 Gennaio 1845                               I Fabbricieri”
       
Il 18 Novembre 1845 Giacomo Serassi invia  alla Fabbricieria Parrocchiale un prospetto dettagliato dello stato dei pagamenti, del nuovo organo che cosi diceva:

“ Affinchè le SS.LL.II. possano conoscere a qual somma ascenda il residuo dovutoci a saldo dell’Organo da noi costruito e posto in opera in codesta Chiesa le trasmettiamo un esatto riassunto di partita, pregando in pari tempo ci sia poscia mandato il saldo medesimo.”

1835    4  Agosto       Prezzo dell’Organo               Aust. £   4000,00
1838  10  Dicembre  Opere addizionali convenute    “          340,00
1838  10  Dicembre  Condotta da noi pagata            “          100,00
                                                                     Totale    “         4440,00
          Pagabili nelle seguenti rate
1838  10 Dicembre   1°  Rata   £  2205,50        1838 10 Dicembre  Contoci  £ 2205,50
1839     “       “         2°    “      “    446,90        1840 10  Luglio                     “   400,50
1840     “       “        3°    “      “     446,90        1841 26 Agosto                     “   400,50
1841     “       “        4°    “      “     446,90        1842 12 Marzo                      “   400,50
1842     “       “        5°    “      “     446,90        1843  3  Marzo                      “   500,00
1843     “       “        6°  Ultima      446,90        1845  1 Febbraio                   “   251,00

                                                                                 Residuo a saldo              £   282,00

          Nell’attesa di quanto sopra con vera stima ci raffermiamo.
         
Bergamo  18  Novembre 1845                            Giacomo Serassi”
  
          Come si può vedere manca veramente poco per risolvere definitivamente la questione finanziaria coi costruttori ma evidentemente come si può leggere in una lettera le difficoltà di cassa erano serie:
         
         “Approvato il loro conto di singoli pagamenti siamo a pregare la sperimentata di loro bontà ad avere sofferenza che stante la replicata disgrazia della grandine si è potuto poco questuare e quindi la cassa trovasi sfornita ed inabile a poter saldare il residuo di cui la scrivente gli va debitore.

          Cavacurta  13 Dicembre  1845                         I Fabbricieri”

          I  Serassi non si lasciano impietosire dalle sventure Parrocchiali e replicano con  più convincenti argomentazioni: 

“Alla Pregiabile Fabbricieria della Parrocchia di Cavacurta
          Privi di riscontro alla replicata antecedente nostra preghiamo di nuovo di non frapporre indugio a mandare il già da tempo residuato saldo dell’Organo da noi costruito in codesta Chiesa.
          Limitatissimo fu il prezzo per detta opera, lunga la mora accordata pel pagamento, ma poi protraendosi ancora, svanisce il fievolissimo utile ed anzi diviene di scapito il contratto.
          Nella certezza che le veritiere esposizioni varranno ad impegnare l’equità di codesta rispettabile Fabbricieria a spedirci il tenuissimo residuo. Con tutta stima

          Bergamo  12 Febbraio  1846                              Giacomo Serassi”

          Ma i fabbricieri non hanno soldi e quasi indispettiti seccamente rispondono:

          “All’Illustrissimo Sign. Serassi
          Di sorpresa ci fu l’ultima sua avendo noi riscontrato all’antecedente pregandoli di avere sofferenza ancora, poiché stante la replicata disgrazia della devastante grandine si è questuato quasi niente quindi quando non se ne prende non si può dare. Colla speranza che persuasi di quanto sopra possiamo assicurarli che, subbito sarà la nostra cassa alquanto provvista, ci faremo un dovere di soddisfarli pienamente senza altro incitamento.
          I sottoscritti hanno il bene di dichiararsi     

         Cavacurta  26 Aprile  1846                                      I Fabbricieri”

          I costruttori non si danno pace e continuano a battere la stesso tasto inviando una lettera al mese di sollecito:

          Spettabile Fabbricieria  Parr.le
          Gli scriventi non possono acquietarsi alle vaghe ed indeterminate promesse contenute nella gradita sua del 26 Aprile ultimo scorso, epperò invitano codesta Spett. Fabbricieria al pagamento del suo debito,  essendo ormai scorso un congruo termine anche dalla gradita sua surriferita, per cui attenderemmo quanto prima la trasmissione del danaro.
          Con stima si protestano

          Bergamo  16  Maggio  1846                                    Giacomo Serassi

          Ed ancora:

          Spettabile Fabbricieria Parr.le
          Pressati da urgenti impegni siamo costretti a replicare la presente onde spingere codetta Benevole Fabbricieria a porgere analoga evasiva alla precedente nostra 16 Maggio u.s. instando che malgrado le esposte strettezze di codesta Chiesa veda di versarci quanto prima la maggior somma possibile in conto del nostro credito. In attesa di che,  godiamo di protestarci.
         
Bergamo  2 Giugno  1846                                       Giacomo Serassi

          A tutti questi solleciti rispondono i Fabbricieri chiedendo ancora di pazientare:

          “Alli  Sigg. Fratelli Serassi
          Per non incorrere nella taccia  i sottoscritti si fanno un dovere  di rispondere alla pregiata loro in data 6 corrente pregandoli nuovamente ad avere sofferenza per quanto vanno ancora creditori che se altro non capiterà saranno entro l’andante anno pienamente soddisfatti, facendoli però in pari tempo riflettere che anche noi abbiamo avuta della pazienza con loro per l’innalzamento d’una tale opera sebbene però a ciò non ci appoggiamo,  solo dipende da  questa nostra tendenza per gli infortuni veri e reali  purtroppo e non vaghi dello scorso anno.
         
Cavacurta  26 Luglio  1846                               I Fabbricieri”

          I Serassi rispondono per dovere ma con poche speranze di poter incassare a  breve il saldo dell’organo.

          “Alla rispettabile Fabbricieria della Chiesa Parrocchiale di Cavacurta
          Le Sue sempre favorite lettere sono pressoche ambigue ed inconcludenti non determinando con precisione l’epoca in cui ci sarà finalmente pagato il saldo dell’Organo da noi collocato in codesta Chiesa Parrocchiale.
          Appunto perché trattasi di tenue residuo dovrebbe esser meno disagevole a codesta lodevole Fabbricieria il saldo e per tal modo abilitarci a chiudere la partita, ed a troncare un carteggio ormai troppo lungo. Avvertasi che per patto di scrittura dovevamo essere pagati sino dall’anno 1843.
          Nella lusinga d’essere questa volta esauditi le rendiamo tanti ringraziamenti, mentre con divota stima.

          Bergamo  6  Ottobre  1846                                Giacomo Serassi”

          A  sorpresa dalla Fabbricieria  viene la disponibilità al pagamento conclusivo ad una condizione:

          “Alli Signori Fratelli Serassi
          Se ambigue ed inconcludenti furono le nostre lettere ora si assicurino che disposta è la somma a saldo della loro opera, però sono pregati d’avere la compiacenza di venire in persona a dare una rivisitata all’opera Sua ed in tal occasione saranno pienamente soddisfatti .
          In attenzione di quanto sopra.

          Cavacurta  23  Ottobre 1846                            I Fabbricieri

A questa richiesta di revisione dell’organo avanzata dalla Fabbricieria i costruttori sono disponibili e pronti ad intervenire  ma con precise condizioni:

          “Spettabile Fabbricieria
          Corrispondendo alla gradita sua 23 Ottobre u.s. possiamo dirle d’essere ben disposti a recarsi costì per dar una ripassata a codest’organo per renderlo nel primiero stato, semprechè però codesta Fabbricieria sia egualmente disposta a sostenere la corrispondente spesa nella misura di un equo compenso da determinarsi a norma dei lavori occorrenti, e complessivamente poi colla remunerazione ancor dovutaci per le opere praticate anni sono dal nostro Agente Mangili Attilio quando emendava i molti guasti cagionati dai sorci.
Postochè ci avverta di accettare questo partito non esiteremo a spedire un lavorante, al quale potrà essere contato anche il residuo prezzo dovutoci. In caso diverso attenderemo che ci sia tosto spedito il predetto residuo a mezzo della Posta che giornalmente passa da Codogno.
           In attesa di che,  pieni di stima ci confermiamo

          Bergamo  14  Novembre 1846                                 Giacomo Serassi”
              

Trascorso più di un mese,  nessuna risposta venne data  in merito alla revisione dell’organo, quindi i Serassi  inviano un sollecito:

“Spettabile Fabbricieria
 Senza riscontro all’antecedente nostra e dacchè  colla precedente 23 Ottobre venivamo assicurati avere in pronto il residuo per soddisfarci intieramente, ora chiediamo se sia disposta ad assumere la spesa occorrente pel ripristino dell’organo nel qual caso manderemmo un esperto collaboratore, mentre diversamente attenderemmo il compiuto fatto a mezzo della diligenza.
Con tutta stima

Bergamo  29 Dicembre  1846                                 Giacomo Serassi”


Finalmente la Fabbriceria Parrocchiale rompe gli indugi, rinuncia alla revisione dello strumento ed emette una Ricevuta  D’impostazione a saldo dei lavori  con una breve nota:

“Alli Signori Fratelli Serassi
In evasione all’ultima Loro in data 29 scorso Dicembre gli si approntano le Aust. £ 280,00 a saldo pagamento dell’Organo da loro costruito e con ciò viene ultimata ogni pendenza.
In attenzione di una regolare ricevuta abbiamo l’onore .

Cavacurta  31 Dicembre 1846                                   I Fabbricieri”

 Alla quale i Serassi con grande soddisfazione risposero:

“Spettabile Fabbricieria
 La scrivente Ditta si reca a dovere di parteciparle che accompagnate dalla gradita sua del 31 Dicembre ult. scorso  pervennero alla medesima le Aust. Lire 280 residuo credito per la costruzione di codest’organo .
Tanto a governo di codetta Spettabile Amministrazione,  mentre con tutta stima e considerazione

  13  Gennaio  1847                                               Giacomo Serassi  Fratello                                                                        


Con quest’ultima lettera, a distanza di otto anni dal collaudo del nuovo organo, termina  il rapporto tra la Fabbriceria ed i costruttori Giuseppe e Giacomo Serassi.

Ma l’organo necessita della manutenzione che i Serassi hanno negato nel timore che si facesse conto unico con il residuo debito. E’ qui che i Fabbricieri incaricano Antonio Anelli, detto “el piturin” l’organaro già noto per il parere contrario alla ristrutturazione  dell'antico organo ed ora organista Parrocchiale, di occuparsi anche della manutenzione del nuovo organo. In una nota del 25 Febbraio 1847 si legge “Pagate al sig. Antonio Anelli £ 60 per riparazioni fatte sul nuovo organo”.
Un’altra testimonianza di lavori eseguiti sull’organo compare  nel conto consuntivo del 1858, dove sotto la voce spese è scritto “A Codei (?) Giuseppe per riparazione e pulitura dell’organo £ 100”
Per quasi vent’anni poi non vi è più traccia di lavori fatti all’organo finche nel  1877 si decise di metter mano allo strumento ristrutturandolo profondamente, apportando le modifiche in uso all’epoca, che facevano di un organo così detto  “Classico” un organo “Moderno”. 
I lavori vennero affidati dall’arciprete del tempo Don Pompeo Pedrazzini a  Luigi Balicco Bossi (nipote di Adeodato Bossi illustre organaro del tempo) il quale dal  settembre del 1877 al  gennaio 1879 fece interventi a più riprese sull’organo come testimoniano le ricevute rilasciate alla Parrocchia:

10 settembre 1877 “A  conto del ristauro dell’organo della Parrocchia £ 250”

4 agosto 1878 “Per due istromenti nuovi e cioè Trombe e Fagotti surrogati
                         all’organo di codesta Chiesa £ 300”

15 ottobre 1878 “Per una tastiera nuova e pedaliera e pelli per mantici £ 100”

3 gennaio 1879 “Per n° 50 giornate di lavori prestati all’organo  £ 130”

24 gennaio 1879 “A saldo del ristauro dell’organo della Chiesa Parr.  £ 150”
                                                                                                                      
Non vi è nessun documento che descriva il nuovo Prospetto dell’organo al termine dell’intervento, si può tuttavia constatare che la tastiera fu cambiata per aggiungervi 4 tasti. Si creò un somiere nuovo con due registri e fu posizionato contro la parete di fondo della cassa riutilizzando “surrogando” canne dai registri esistenti.  Si modificò anche la disposizione delle  canne sul somiere maestro inserendo C2*-D4*-F7*-G9* (modificando le canne esistenti) e spostando su nuovo somierino C1-D3-F6-G8 (realizzandole nuove in legno).

Questo fu sicuramente l’intervento più importante fatto all’organo  che in pratica ne conclude  la storia, salvo segnalare  una nota di spesa del 1897 che dice:  “Per l’accordatura dell’organo  £  4”, e un’ultima  dichiarazione di ricevuta di £ 175 in data 28 agosto 1936  resa da  Luigi Coppa a  Don Giuseppe Sfondrini per “ La completa riparazione dell’organo della Chiesa Parrocchiale”.
 Altri modesti lavori furono eseguiti, in particolare sulla cassa e sul mantice di cui non si trova documentazione.  


25 gennaio 2003   Sandro Raimondi                                                               


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Descrizione dello strumento


L’organo costruito dai Fratelli SERASSI è a trasmissione completamente meccanica, posto in cassa di legno  situato sopra la porta principale di fronte all’altare maggiore. Ecco come si presentava il prospetto dichiarato dai costruttori: 
Prospetto originale

                         

Prospetto dell’organo di Otto Piedi

con Principale sull’ordine di Sedici Piedi, di tasti cinquanta


Progressivo                                       Qualità                                                Num.Canne

N°  1    - Principale bassi  sull’ordine di sedeci piedi (canne in legno)                  12
“     2    - Principale soprani di sedeci piedi di stagno                                             30
“     3    - Principale bassi di otto piedi di stagno finissimo di facciata                   20
“     4    - Principali soprani di stagno                                                                      30
“     5    - Ottava bassi                   ]                                                                          20
“     6    - Ottava soprani                ]                                                                         30
“     7    - Quinta decima                 ]                                                                        50
“     8    - Decima nona                    ]         Di piombo emalgamato con stagno      50
“     9    - Vigesima seconda            ]         ed altre materie dure                             50
“   10    - Vigesima sesta                 ]                                                                       50
“   11    - Vigesima nona                ]                                                                        50
“   12    - Flauto in ottava              ]                                                                         44
“   13    - Voce umana                  ]                                                                          30
“   14    - Fagotto bassi           )  Ad ancia        ]                                                      20
“   15    - Trombe soprani       )                        ]                                                      30
“   16    - Viola bassi                                        ]                                                      20
“   17    - Flauto traversiere, ossia Flutta           ]     Di stagno                                30
“   18    - Flagioletto bassi                                 ]                                                     20
“   19    - Ottavino soprani                               ]                                                      30
“   20    - Cornetto primo      )   sotto un sol    ]                                                      30
“   21    - Cornetto secondo  )    movimento    ]                                                      30
“   22    - Contrabbassi di sedeci piedi aperti, con rinforzi d’ottava di legno         18
“   23    - Campanini di bronzo alla tastiera                                                            22
Voci     N°   716

Tamburro all’ultimo pedale con alcuni de contrabassi
Registro di terza mano ne soprani
Somiere maggiore di scelto e ben stagionato legname di noce, a vento ed a borcellini
armato in ottone.
Altri somieri per contrabassi e ottave e principale di sedeci bassi pure di noce.
Quattro mantici impellati doppiamente ciovè dentro e fuori.
Tastiera elegante di ebano e avorio.
Pedaliera di noce
Due tiratutti, Cattenacciatture di ferro sano smerigliato ad olio legata in ottone.
Registratura canali del vento, Crivello, Legature e quant’altro può essere necessario per rendere un opera in ogni sua parte solida, pronta e perfetta per quanto sia possibile.

( Dal contratto stilato il 4 agosto 1835)

Con aggiunta di Banda ed un registro di Cornetto XII° come dichiarato da Giuseppe Serassi il 10 Dicembre 1838 sulla prima ricevuta di pagamento dell’organo.

Attualmente l’organo si presenta nel seguente modo:

La tastiera formata da 54 tasti  non è originale, la pedaliera a 20 pedali non è originale, La divisione tra bassi e soprani è tra il Si2 e il Do3.
I registri sono azionati da 21 manette disposte su due file alla destra della tastiera nell’ordine di seguito elencato:

1 -  TROMBE 8 BASSE                            11 - PRINCIPALE 16 BASSO
2 -  TROMBE 8 SOPRANE                      12 - PRINCIPALE 16 SOPRANO
3 -  CLARONE 8 BASSO                         13 - PRINCIPALE 8 BASSO
4 -  CLARINO 8 SOPRANO                    14 - PRINCIPALE 8 SOPRANO
5 -  VIOLA GAMBA 8 BASSO                15 - OTTAVA DI 4 BASSA
6 -  VIOLINO 8 SOPRANO                     16 - OTTAVA DI 4 SOPRANA
7 -  FLUTTA 8 SOPRANA                      17 - DECIMA QUINTA
8 -  FLUTTA DI 4 P.                                18 - DECIMA NONA
9 -  VIOLA DI 4 BASSA                         19 - VIGESIMA SECONDA
10- VIOLINO DI 4 SOPRANO               20 - VIGESIMA NONA
                                                                  21 - CONTABBASSI E OTTAVE


Come accessori sono presenti :
Pedale della combinazione libera  alla lombarda

Sotto la tastiera  quattro pedaletti azionano:

-TASTO AL PEDALE  (possibilità di comando dei primi 20 tasti con i      corrispondenti pedali)

-PIANO   inserimento di due registri  13-14

-MEZZOFORTE  inserimento di tre registri  4-12-15

-FORTE  inserimento di quattro registri  17-18-19-20  (ripieno)

A sinistra dell’alzata della tastiera  è situato il comando del tremolo, installato di recente.
Il mantice a lanterna è posto alla sinistra della cantoria ed è azionato da un elettroventola situata in un ambiente adiacente alla Chiesa , lo stesso può essere azionato manualmente tramite una leva.

 

STRUTTURA


Sui somieri secondari i registri sono così disposti:
Lungo la parete di fondo a destra della tastiera : 21 - Contrabbassi e Ottave
Lungo la parete di fondo a sinistra della tastiera : 3 - Clarone 8 basso e 5 - Viola gamba 8 basso (somiere aggiunto non originale)
Sul lato sinistro della cassa : 11 - Principale 16 basso

Il somiere maggiore è a vento con 50 ventilabri e 18 pettini, i registri partendo dalla facciata sono disposti nel seguente modo : 13-2-4-7bis -1-7-20-19-18-10-17-6-16-9-8-4-15-12  a cui è stato aggiunto successivamente sul lato destro un somiere a 4  toni  8-6-3-1 e 6 pettini con i registri  13-1-19-17-9-8/15.
Crivello in cartone, le bocche delle canne parlano sopra il crivello
Le canne del registro dei contrabbassi e ottave sono 18 in legno
Le canne del registro principale bassi sono 12 in legno
Le canne del registro clarone 8 basso 12 sono in legno 12 in lega
Le canne del registro viola gamba 8 basso sono 24 ad ancia
Le canne del registro trombe basse sono 24 ad ancia, (7 sono bastarde 1-2-3-4-5-7-9)
25 canne del registro clarino soprano  sono ad ancia
25 canne del registro trombe 8 soprane sono ad ancia
I registri 8 e 15 condividono le canne della prima ottava (tasti da1a12)
Sul somiere aggiunto a 4 toni il primo e l’ultimo registro, 8 canne in tutto, sono di legno

Totale canne n° 756

Corista: 430 Hz su La3 Principale 8’
 
Le canne sul somiere maestro (da sinistra verso destra) sono così disposte :

43-37-34-30-27-23-17-11-15-21-25-32-36-38-40-42-45-47-49-51-19-13-9-5-2
4-7-10-14-20-26-29-31-33-35-41-44-48-22-16-12-18-24-28-39-46-50-52-53-54
Somiere aggiunto 8-6-3-1

Disposizione delle canne di facciata (da sinistra verso destra)

29-23-17-11-15-21-27-25-19-13-9-5-2-4-7-10-14-20-26-22-16-12-18-24-28

Come si può vedere la disposizione delle canne sul  somiere maestro è incompatibile con il prospetto originario redatto dai costruttori (C1-D3-F6-G8, rimossi e collocati altrove).
Anche il dimensionamento delle canne di facciata, dichiarate da 8 piedi (2300 mm circa), lascia perplessi. L’attuale  canna maggiore (DO diesis) è lunga 3000 mm  ed un diametro 150, è vistosamente squarciata in sommità, e non ha la consueta segnatura autografa dei Serassi.
Si può quindi ipotizzare che lo strumento sia stato sottoposto ad una manutenzione straordinaria (1877-1879) durante la quale è stata tolta la Banda, il Tamburrone, i campanelli sul lato destro, per fare spazio al somiere aggiuntivo di quattro toni dotato di 36 canne.
Si è dovuto di conseguenza cambiare la tastiera e portarla a 54 tasti. Rivedere la disposizione delle canne sul somiere maggiore tenendo conto dei quattro toni aggiunti,  quindi aumentare e modificare tiranteria   e catenacciature. Si sono dovute modificare o cambiare tutte le canne di facciata che non combinano ne di numero ne di dimensione col prospetto iniziale e relativo somiere di appoggio.
Si è inoltre aggiunto un somiere secondario sulla parete di fondo a sinistra dei contrabbassi comprendente due registri (Viola e Clarone) dotato di 48 canne.
Di quanto sopra descritto esiste ad oggi scarsa  documentazione, costituita principalmente da ricevute rilasciate al termine dei lavori che comunque sono ammontati  alla non trascurabile spesa di £ 930 (circa 30.000 euro).

Organisti


Dal  1805 al 1838   Malvisi  Giuseppe (antico organo)
Dal  1839 al 1849   Anelli Antonio
Dal  1850 al 1865   Anelli Gaetano
Dal  1866 al 1868   Sgariboldi Eligio
Dal  1869 al 1871  Lucchini Andrea
Dal  1872 al 1873  Conca Sante
Dal  1874 al 1875  Ferrari Luigi
Dal  1876 al 1879  Marzani Luigi
Dal  1880 al 1897  Marzani Giuseppe
Dal  1898 al 1902  Sfondrini Don Giuseppe
Dal  1903 al 1914  Sanclemente Alfredo
Dal  1915 al 1931  Fornaroli Marcello
Dal  1932 al 1935  Rancati Marcello



25 gennaio 2003     Sandro Raimondi             


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